Il caso Superbonus 110 ha assunto contorni paradossali. Secondo la Guardia di Finanza, le frodi accertate al 2024 superano i 6 miliardi di euro. La cronaca riporta storie di aziende fantasma, crediti d’imposta rivenduti più volte, e interventi mai esistiti. È un tema che riguarda la legalità, la responsabilità civile e anche l’educazione legale dei cittadini. La parola “bonus” dovrebbe evocare un’opportunità, non un incubo. Eppure, per molti cittadini e imprese italiane il Superbonus 110% si è trasformato in una giungla burocratica piena di insidie legali. In mezzo, migliaia di casi di truffa superbonus 110, con cantieri abbandonati, crediti fantasma e condomìni lasciati a metà. E la domanda più comune è: chi paga i danni? Spesso, purtroppo, proprio il committente. Ecco perché è essenziale conoscere i rischi reali e capire come tutelarsi da una truffa bonus 110.
Chi deve restituire i soldi del Superbonus?
Una delle conseguenze più gravi legate alla truffa Superbonus 110 riguarda il recupero da parte dell’Agenzia delle Entrate delle somme indebitamente percepite. Se il credito fiscale è stato generato su lavori mai eseguiti (o fittiziamente documentati), la responsabilità può ricadere anche su chi ha beneficiato dell’agevolazione. E non è tutto: con il Decreto Antifrodi (D.L. 157/2021), il Fisco ha esteso i controlli anche a chi ha acquistato i crediti. L’intento è chiaro: spezzare le catene di frodi seriali che hanno gonfiato il sistema con miliardi di euro fasulli.
E se il general contractor non finisce i lavori?
È uno degli scenari più diffusi. Imprese che avviano i cantieri, incassano parte dei fondi tramite sconto in fattura e poi… spariscono. In questi casi, chi ha sottoscritto il contratto rischia non solo il danno materiale (immobili lasciati incompleti o inagibili), ma anche l’obbligo di restituire il beneficio fiscale se l’intervento non viene completato o certificato correttamente. È qui entra in gioco l’assistenza legale, tramite la quale:
- si possono valutare le responsabilità contrattuali del general contractor;
- si possono attivare azioni risarcitorie;
- si può cercare una mediazione che consenta il completamento dei lavori con un’altra impresa.
Come tutelarsi dai rischi del Superbonus?
Prevenzione e vigilanza legale sono gli unici strumenti efficaci. Ecco tre accorgimenti da non sottovalutare.
- Verifica accurata delle imprese e dei tecnici coinvolti: assicurati che siano iscritti agli ordini professionali e non abbiano contenziosi in corso;
- Controllo puntuale della documentazione: asseverazioni, SAL (stato avanzamento lavori), CILAS, e contratti devono essere redatti e verificati con attenzione;
- Affidati a un legale esperto prima di firmare: troppe truffe si sono consumate proprio nei dettagli contrattuali.
Se hai dubbi, hai ricevuto un avviso di irregolarità o temi di essere incappato in una truffa superbonus 110, non aspettare che la situazione precipiti. Agisci subito e scrivici per una prima valutazione: info@cclegal.it.
Avv. Giorgio Mangiaracina – Avv. Giorgia Franco